(di Rocchina Staiano Avvocato, Docente all’Università di Teramo e Consigliera di Parità della Provincia di Benevento)
La Presidenza del Consiglio dei
Ministri, con comunicato 17 Gennaio
2019, n. 38, rende noto che ha approvato il 17 gennaio 2019 un
decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e quota 100.
Il decreto prevede introduzione
da aprile 2019 del Reddito di
cittadinanza (Rdc), che è concepito quale misura di inserimento o
reinserimento nel mondo del lavoro e di contrasto alla povertà, alla
diseguaglianza e all’esclusione sociale, volta a favorire la promozione delle
condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro e alla formazione. Il Rdc
assume la denominazione di Pensione di cittadinanza per i nuclei familiari
composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67
anni, adeguata agli incrementi della speranza di vita. I beneficiari del Rdc e
i relativi requisiti reddituali e patrimoniali per accedere al beneficio
prevedono il possesso di un ISEE inferiore a 9.360 euro, un valore del
patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro, un valore del patrimonio
mobiliare, come definito a fini ISEE, non superiore a una soglia di euro 6.000,
accresciuta di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al
primo, fino ad un massimo di euro 10.000, incrementabile di ulteriori euro
1.000 per ogni figlio successivo al secondo; fermo rimanendo che i predetti
massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5.000 per ogni componente con
disabilità. Un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000
euro annui moltiplicata per uno specifico parametro della scala di equivalenza.
Altre disposizioni riguardano la non disponibilità di autoveicoli, motoveicoli,
navi e imbarcazioni da diporto. Viene inoltre prevista la compatibilità del
Reddito di cittadinanza con la NASpI e con altre forme di sostegno al reddito.
Per la Pensione di cittadinanza, i requisiti di accesso e le regole del beneficio
economico sono le medesime del Rdc.
Inoltre, il decreto introduce il
diritto alla pensione anticipata, senza alcuna penalizzazione, al
raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità
contributiva minima di 38 anni, la cosiddetta “pensione quota 100”. Il
ritiro dal lavoro sarà possibile, in prima applicazione, dal primo aprile 2019
per i lavoratori privati che abbiano raggiunto i requisiti indicati entro il 31
dicembre 2018 e dal primo agosto 2019 per i lavoratori pubblici che li abbiano
maturati all’entrata in vigore del decreto. Potranno andare, altresì, in
pensione dal prossimo primo settembre (inizio dell’anno scolastico) i
lavoratori della scuola.