Mobbing e le conseguenze psicologiche

di Paola Esposito (Psicologa- psicoterapeuta)

La “sofferenza psicologica” del mobbing

Il mobbing si palesa come una condotta aggressiva, sia fisica, sia psicologica rivolta alle persone in ambienti lavorativi.

Il mobbing può essere messo in atto dal datore di lavoro, dal o dai vertici aziendali, dai superiori gerarchici o dai colleghi di lavoro, nei confronti di una o più persone che si trovano dinanzi ad un vissuto di inferiorità psicologica, attraverso comportamenti ripetuti di ostilità, spesso illeciti, vessatori e lesivi della dignità della persona, questi comportamenti sono messi in atto con l’intenzione di provocare danni sia fisici, sia psicologici alla vittima, molto spesso con l’obiettivo di determinarne l’uscita del lavoratore dall’azienda, il mobbing perché sia riconosciuto come un fenomeno discriminatorio deve durare nel tempo.

Oltre a portare il lavoratore al licenziamento, questo fenomeno può essere la causa anche di una forte discriminazione sul lavoro, come ad esempio un trasferimento ad una sede lontana,  mancato riconoscimento di incentivi economici e molestie sessuali.

La grande sofferenza psicologica di un lavoratore soggetto al mobbing, limita fortemente la  capacità di comunicazione. La persona anche quando parla viene interrotta di frequente, le relazioni sociali con i colleghi vengono compromesse e la sua psiche va in contro a disagi che possono provocare stati di:

ansia generalizzata:

  • con sintomi che vanno dal timore del futuro alla difficoltà di concentrazione,
  • dalla stanchezza cronica a sensazioni di svuotamento,
  • dall’insonnia a tremori muscolari;

aumento del livello di stress che porta a sintomi fisici:

  • come mal di testa,
  • tensione del collo,
  • problemi allo stomaco,
  • vissuto di stanchezza;
  • sintomi comportamentali:
  • alimentazione compulsiva,
  • aumento del consumo di alcolici,
  • comportamenti critici verso gli altri,
  • difficoltà a portare a termine specifici compiti;
  • sintomi emozionali:
  • rabbia,
  • pianto frequente,
  • infelicità;
  • sintomi cognitivi:
  • preoccupazione costante,
  • mancanza di creatività,
  • depressione anche grave accompagnata da vissuti di angoscia,
  • di disperazione, solitudine,
  • senso di vuoto.

Lo stress, l’ansia, e la depressione sono connessi a specifici disturbi psicologici, il più grave e più diffuso è il Disturbo post traumatico da stress il quale si manifesta nella persona come conseguenza di una paura intensa, e soprattutto con la presenza di vissuti intensi di impotenza, con ricordi spiacevoli e intrusivi. Il disturbo si riscontra frequentemente nelle situazioni di mobbing, perché uno dei fattori di rischio individuali più gravi è il basso sostegno sociale che percepisce la vittima, molto spesso lasciato sola a vivere questa difficile condizione.

Un’altra variabile importante è la caratteristica di personalità della persona mobbizzata e pertanto una persona con una buona stabilità emotiva, sostenuta da una rete amicale e sociale, con evidenti caratteristiche di creatività riuscirà meglio a gestire una condizione di mobbing, perché le risorse personali rappresenteranno una valida risposta nel contrasto al fenomeno mobbing.